VITTORIO 1918. Mostra all’aperto sulla città occupata

L’obiettivo di questa mostra diffusa è documentare la vita della città dal 8 novembre 1917 al 30 ottobre 1918, dopo la rotta di Caporetto, quando gli invasori austro-tedeschi occuparono palazzi e case, gli spazi civici e i luoghi della vita sociale, requisirono ogni tipo di bene perché essi stessi bisognosi di tutto.

I visitatori possono via via scoprire dove fosse il Comando del Genio, il Comando di Tappa o la Residenza dell’Arciduca grazie alla voluta invadenza di 23 pannelli di grande formato dislocati nelle vie e nelle piazze: collocarli in un unico posto non avrebbe reso chiaro quanto l’invasione sia stata penetrante, una diffusione che cogliamo proprio nel lungo cammino da fare per incontrare le diverse tappe.

Le immagini d’epoca riproducono, dove possibile, gli stessi luoghi come erano 100 anni fa: li possiamo riconoscere grazie alla sostanziale conservazione architettonica ed urbanistica della città.
Le brevi didascalie, in italiano e inglese, si aprono con alcune informazioni su quale fosse la vita in quell’edificio o nel quartiere prima dell’arrivo dell’esercito occupante per far meglio percepire il cambiamento repentino che l’invasione portò, mentre la seconda parte si addentra nel descrivere le funzioni assunte dallo stesso luogo durante l’occupazione, proiettandolo nell’orizzonte strategico dell’ultimo anno di guerra.

I luoghi segnalati riguardano non solo l’Anno dell’Invasione, ma rivelano che già allo scoppio della guerra alcuni spazi della città vennero utilizzati per le esigenze del conflitto; altri luoghi ci parlano dei problemi dell’immediato dopoguerra e del mito nato dalla vittoriosa “battaglia di Vittorio Veneto”: un mito dapprima celebrato e poi intenzionalmente smantellato, seguendo le vicende politiche italiane.

“Vittorio 1918” è la proposta di una visita che solo questa città può offrire, per capire cos’è un’invasione e perché 100 anni fa qui si consumarono gli ultimi giorni di quel potente esercito europeo che dopo Vittorio Veneto non sarebbe più esistito: un tassello di storia, particolare e al contempo universale, proposto ai visitatori, anche stranieri, che da sempre interpretano la visita alla nostra città come un omaggio a tutti i caduti e ai combattenti di quella incredibile guerra.